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Nel contesto di ammodernamento dell’agricoltura rumena c’è spazio per le tecnologie italiane. E anche per gli investimenti diretti. L’ambasciatore italiano a Bucarest, Alfredo Maria Durante Mangoni, ha dichiarato che «Nel 2020 il nostro Paese è stato il quarto fornitore di macchine agricole (15% del mercato locale, dati Ice). Inoltre, siamo il primo investitore in terreni agricoli, con quasi il 30% del totale della superficie agricola detenuta da stranieri». A tal proposito l’associazione di categoria FederUnacoma ha segnalato come l’export di trattori e macchine agricole in Romania sia in forte crescita negli ultimi anni, dai circa 62 milioni di euro del 2015 ai 91 milioni del 2020

La Romania ha segnato nel 2021 il record di produzione di grano da quando è entrata nell’Ue nel 2007. Un’ottima stagione per la cerealicoltura del settimo Paese agricolo europeo, dove, secondo i dati del ministero dell’agricoltura nazionale, 2,2 milioni di ettari coltivati a grano hanno fruttato nel 2021 un raccolto di 11,33 milioni di tonnellate. Oltre il doppio delle 6,4 milioni di tonnellate del 2020, quando circa il 40% è stato distrutto dalla siccità. Il risultato del 2021 vede la Romania in positiva controtendenza rispetto ad esempio alla Russia, dove la resa del grano è stata inferiore alle previsioni a causa del clima secco.

La produzione agricola del Paese vale intorno ai 19 miliardi di euro (dato 2019), quando rispetto alla media del quinquennio precedente (2014-2018) ha registrato un tasso di crescita del 13,7%, più del doppio della crescita complessiva del 6,2% nell’Ue. Le colture rumene di cereali e semi oleosi rappresentano l’11% dell’intera area agricola Ue destinata a queste coltivazioni, e in Europa la Romania è il principale produttore di girasoli, oltre che tra i primi cinque produttori di frumento e soia.

 dell’omonimo gruppo fondato nel 2008 da Vincenzo Trani. «In Romania finanziamo pmi per l’acquisto di sementi, macchine agricole, fertilizzanti, affitto di piccoli immobili per lo stoccaggio di materie prime o anche locazioni di appezzamenti di terreno da utilizzare per ampliare le colture», ha detto Trani. Nel processo in corso di cambiamento del settore, le richieste di credito da parte degli agricoltori rumeni riguardano anche progetti di innovazione o di conversione di business tradizionali. E i margini di crescita nel settore sono vastissimi: basti pensare che nel 2017 (ultimo dato disponibile) meno del 7% degli imprenditori agricoli in Romania aveva chiesto un prestito. Il mercato agricolo rumeno è molto interessante anche per le ricadute sull’indotto: «Un’analisi finanziaria internazionale indipendente del 2017», ha concluso Trani, «stima il financing gap del settore agricolo rumeno tra 2,3 miliardi e 5,3 miliardi di euro».

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